"Laboratori aperti"

 

 

1. Un telescopio per i raggi cosmici
2. La geofisica in cucina
3. Esperimenti virtuali in fisica classica e dei sistemi complessi
4. Vedere le particelle elementari
5. Intelligenza artificiale
6. Impiego della Risonanza Magnetica Nucleare per il controllo di qualità di prodotti alimentari
7. Sperimentiamo la fisica su noi stessi
8+9. Elettroni e fotoni in semiconduttori: incontri ravvicinati?
10. Misure meteorologiche: analisi di un campione di dati
11. Particelle alfa e strumenti di rivelazione
12. Vedere dentro gli oggetti
13. Pannelli solari: energia di giorno, Raggi Cosmici di notte.
14. Campi elettromagnetici: misure ed esperimenti
15. Scienza e Arte: oltre la superficie pittorica


 

Un telescopio per i raggi cosmici
DOCENTE RESPONSABILE: Gabriella Sartorelli (Dip. di Fisica, Tel. 051-20-91062)
LABORATORIO: stanza B15, piano 0, v.le B. Pichat 6/2
SUPERVISORE/I: H. Menghetti (assegnista, tel. 20-91120), M. Garbini (dottorando, Tel. 051-20-91195), M. Selvi  (assegnista, Tel. 051-20-91120)
NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 5
DURATA DELL'ATTIVITÀ: 4 ore
MASSIMO NUMERO DI TURNI: 4

ATTIVITÀ: L'attività presso il laboratorio in cui si trova il telescopio per la rivelazione dei raggi cosmici permetterà di conoscere meglio la natura di tali particelle e di "vederle".
Dopo una breve introduzione ai Raggi Cosmici ed alla loro origine, i partecipanti potranno vedere nel dettaglio e maneggiare i rivelatori che utilizzeranno per vedere le particelle.  Una breve illustrazione sul principio di funzionamento dei rivelatori e delle apparecchiature presenti  permetterà loro di conoscere meglio la strumentazione utilizzata.
La maggior parte del tempo sarà quindi impiegato dagli studenti, sotto la guida dei supervisori, a vedere le particelle, contarle, immagazzinare le informazioni e poi elaborarle con il computer.

La geofisica in cucina
DOCENTE RESPONSABILE: Maurizio Bonafede (geofisica, Tel. 051-20-95017)
LABORATORIO: La cucina di geofisica, v.le Berti Pichat 8
SUPERVISORE: Eleonora Rivalta (Assegnista, Tel. 20-95166)
NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 4
DURATA DELL'ATTIVITÀ: 4 ore
MASSIMO NUMERO DI TURNI: 3

ATTIVITÀ : L'esperienza consiste in un esperimento analogico riguardante la vulcanologia. Tramite l'iniezione di fluidi in gelatina si modelleranno le intrusioni magmatiche che risalgono nella crosta terrestre.
PRE-ESPERIENZA: Il supervisore preparerà un contenitore di gelatina che porrà in frigorifero 36 ore prima della prova in modo che si solidifichi.
I PARTE DELL'ESPERIENZA (Durata: mezz'ora): Gli studenti inietteranno un fluido (aria o glicerina) nel fondo del contenitore tramite una siringa e osserveranno la frattura che risale per galleggiamento rompendo la gelatina. L'esperienza verrà filmata tramite videocamere digitali.
II PARTE (Durata: tre ore): Gli studenti scaricheranno i filmati dalla videocamera e li convertiranno in una successione di immagini. Misureranno le caratteristiche geometriche delle fratture e le confronteranno con il modello teorico. Utilizzeranno inoltre un programma (già pronto) per localizzare in ogni immagine l'apice superiore della frattura e tracciare il diagramma spazio-tempo della migrazione. Utilizzeranno inoltre un  programma semi-automatico che interpola i punti misurati e calcola la derivata prima del diagramma, in modo da ottenere la velocità della frattura. I risultati sperimentali verranno confrontati con lo spostamento degli epicentri di terremoti causati da vulcani.
III PARTE (Durata: mezz'ora): Si cucinerà la gelatina per il turno dopo, in modo che gli studenti realizzino un'esperienza completa, anche se con la preparazione alla fine.
Gli studenti, se desiderano, potranno portare a casa il materiale registrato, una volta masterizzato su cd.

Esperimenti virtuali in fisica classica e dei sistemi complessi
DOCENTE RESPONSABILE: Graziano Servizi (Tel. 051-20-91123)
LABORATORIO: Stanze n. 210,211,239,  via Irnerio 46
SUPERVISORI: Dott. C. Benedetti, M. Capriotti, G. Melchiorre (Dottorandi)
NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 4
DURATA DELL'ATTIVITÀ: dalle 9.30 alle 13.00
MASSIMO NUMERO DI TURNI: 3

ATTIVITÀ: Si propongono esperienze virtuali effettuate al calcolatore attraverso le quali si potranno simulare esperimenti classici di laboratorio di fisica ed evoluzioni di sistemi complessi.
Gli esecutori dell'esperimento virtuale saranno posti in grado di interagire direttamente e in modo trasparente col programma di simulazione per effettuare modifiche delle "condizioni sperimentali" e constatarne immediatamente l'influenza sulla "misura"; inoltre verranno simulati anche gli "errori sperimentali" attraverso sia la sottolineatura degli errori numerici di arrotondamento sia l'introduzione di "
rumore numerico" nel calcolo delle grandezze interessate.
Alla categoria degli esperimenti classici apparterranno simulazioni di pendoli fisici e misure virtuali del loro periodo di oscillazione e simulazione e analisi termodinamica dei gas; nella categoria dei sistemi complessi verranno inseriti studi di esperimenti non realizzabili in laboratorio quali quelli della dinamica urbana di una metropoli moderna, intesa come applicazione estesa del concetto del moto browniano, o di sistemi a molti corpi come il sistema solare.

Vedere le particelle elementari
DOCENTE RESPONSABILE: Laura Patrizii (INFN, Tel. 20-95247)
LABORATORIO: Stanza D43, v.le Berti Pichat 6/2
SUPERVISORE: Donato di Ferdinando (Dottorando, Tel. 20-95236)
NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 5
DURATA DELL'ATTIVITÀ: dalle 3 - 5 ore
MASSIMO NUMERO DI TURNI: 4

ATTIVITÀ: Si propone un'esperienza per :

  • determinare l’attività di una sorgente radioattiva di particelle alfa;
  • misurare le dimensioni delle tracce prodotte dai frammenti nucleari risultanti dall’interazione di un fascio di particelle di alta energia con un bersaglio.

  • Vengono utilizzati allo scopo i rivelatori nucleari a tracce, materiali plastici che si comportano come una "lastra fotografica" per le particelle cariche. Le microscopiche tracce create dalle particelle nell’attraversare il materiale, evidenziate da uno sviluppo chimico, sono poi visualizzate mediante opportuni apparati ottici. I rivelatori nucleari a tracce vengono usati anche come dosimetri per la radioprotezione.
    Il supervisore del laboratorio utilizzerà una sorgente radioattiva per irraggiare alcune lastrine di rivelatore.  Gli studenti effettueranno lo sviluppo chimico delle lastrine  irraggiate e misureranno le dimensioni delle tracce con un microscopio ottico. Eseguiranno anche la calibrazione del microscopio (per determinarne
    l'area vista dal microscopio) allo scopo di stabilire l'attività della sorgente (cioè, il numero di particelle alfa emesse per secondo).  Altre lastrine erano state preventivamente esposte ad un fascio di nuclei accelerati ad alte energie al CERN. I nuclei si sono "frammentati" contro bersagli costituiti da targhette di materiale differente (rame, carbonio…).
    Gli studenti potranno effettuare alcune misure sulle tracce dei frammenti nucleari utilizzando un sistema semi-automatico, e poi calcolare le principali grandezze statistiche delle misure raccolte tramite strumenti informatici.

    Intelligenza artificiale
    DOCENTE RESPONSABILE: Prof. Renato Campanini (Tel. 051-20-95078)
    LABORATORIO: Stanza D024, v.le Berti-Pichat 6/2
    SUPERVISORE: Todor Petkov (Borsista, Tel. 051-20-95136)
    NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 5
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: 3 ore
    MASSIMO NUMERO DI TURNI: 5

    ATTIVITÀ: L'obiettivo è quello di far entrare i ragazzi in contatto con semplici nozioni relative all'utilizzo di metodi di intelligenza artificiale e mostrare loro la varietà di campi in cui queste tecniche trovano impiego (diagnostica medica, automatizzazione di processi industriali, video-sorveglianza, etc.).
    L'idea è di partire da un problema semplice, come quello di separare automaticamente un gruppo di persone in due categorie quali ad esempio alto/basso, grasso/magro, uomo/donna, etc. I ragazzi dovranno acquisire i loro stessi dati (altezza, peso, sesso, etc.) e fornirli ad un programma che utilizza tecniche di intelligenza artificiale. Successivamente dovranno ottimizzare i parametri di tale software in modo che questo dia un responso il più possibile corretto.
    Si faranno esercitare poi gli studenti con alcune applicazioni di tale programma nel campo della diagnostica medica (riconoscimento automatico di lesioni in immagini radiografiche di seno e polmoni), della video-sorveglianza (riconoscimento di facce in fotografie) e della automatizzazione di alcuni processi industriali. Anche in questo caso i ragazzi utilizzeranno direttamente gli strumenti per condurre l'intera esperienza (dalla acquisizione delle immagini con una macchina fotografica digitale all'utilizzo del programma software per l'elaborazione delle immagini stesse e la ricerca delle zone di interesse). Gli studenti saranno così in grado di sperimentare di persona tali operazioni e verificarne direttamente l'effetto sia su immagini appositamente approntate, che su quelle acquisite dai ragazzi stessi. Il supervisore si occuperà di spiegare le nozioni per l'utilizzo dei vari dispositivi (macchina fotografica, programmi software) e illustrerà sinteticamente le basi teoriche delle varie operazioni che gli studenti potranno effettuare sulle immagini.

    Impiego della Risonanza Magnetica Nucleare per il controllo di qualità di prodotti alimentari: caratterizzazione non distruttiva di composizione, stato di conservazione, stagionatura.
    DOCENTE RESPONSABILE: Paola Fantazzini   (http://www.mrpm.org)
    LABORATORIO: Stanza D33-D32, Viale Berti Pichat 6/2 , secondo piano, Settore Fisica Medica, tel. lab. 051-20-95139
    SUPERVISORE: Carla Garavaglia (tecnico di laboratorio, tel. 051-20-95139)
    NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 4-5
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: dalle 9.30 alle 13.00
    MASSIMO NUMERO DI TURNI: 5

    ATTIVITÀ PREVISTA: La Risonanza Magnetica Nucleare (NMR), comunemente chiamata in ambito medico "Risonanza Magnetica" o, sommariamente, "Risonanza", è nota al grande pubblico perché viene impiegata per ottenere in modo non invasivo immagini altamente diagnostiche dell'interno del corpo umano. Il principio fisico su cui si basa è talmente versatile e potente che esistono molte tecniche diverse, tutte basate sulla NMR, che forniscono informazioni a livello macroscopico, microscopico, molecolare e submolecolare su sistemi anche molto diversi tra loro, quali ad esempio i tessuti biologici, le rocce, i cementi, le argille, i prodotti alimentari. Ci si propone di mostrare qualche applicazione della NMR in campo alimentare, ai fini di illustrare agli studenti una delle nostre aree di ricerca. Nel corso di questi anni  abbiamo sviluppato una tecnica NMR non invasiva, la rilassotomografia, che combina l'analisi in vitro rilassometrica (vedi materiale didattico) con tecniche di immagine. In campo alimentare l'NMR consente di individuare le componenti di vari alimenti e "seguirne" la storia in modo da avere chiare indicazioni sull'origine, sulla qualità e sullo stato di conservazione dell'alimento. Grazie al rilassometro NMR ed agli strumenti informatici sviluppati presso il nostro laboratorio è possibile ad esempio determinare quantitativamente la percentuale di grasso nel latte e nei prodotti caseari, valutare la freschezza e l'integrità del tuorlo di uovo, valutare  qualitativamente la presenza degli acidi grassi nell'olio di oliva, seguire il processo di salagione nei prodotti carnei quali il lombo e il  prosciutto, seguire il processo di tostatura dei chicchi di caffè a partire dal chicco di caffè verde, valutare la percentuale di grasso e di carboidrati contenuti nella Nutella e nel cioccolato.

  • MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE ESPERIENZE Verrà dapprima illustrato il principio fisico della NMR nel caso del nucleo 1H, e discusso come sia possibile ottenere immagini di sezioni interne non solo del corpo umano, ma anche di un materiale poroso qualunque (anche un pezzo di roccia) purché contenga fluidi idrogenati. Verranno quindi mostrate applicazioni in campo medico (osteoporosi) e nell'ambito dei Beni Culturali. Gli studenti verranno poi guidati nella realizzazione di semplici esperimenti di "manipolazione degli spin" con i  quali potranno:
    1 - verificare l'esistenza della condizione di "risonanza";
    2 - valutare il grado di mobilità delle molecole cui i nuclei 1H appartengono;
    3 - quantificare la presenza di nuclei 1H all’interno di un prodotto alimentare;
    4 – distinguere i nuclei 1H appartenenti a molecole diverse e seguire processi di alterazioni del prodotto in base all'analisi dei tempi di rilassamento.
    I prodotti alimentari oggetto degli esperimenti sono i cinque di seguito elencati, uno per ciascun turno. All'inizio della prova ciascun gruppo di studenti verrà invitato a scegliere tra le seguenti possibilità.
    PROSCIUTTO. Valutazione del processo di salagione del prosciutto sulla base del tempo di rilassamento T1. Partendo da provette già confezionate contenenti campioni di prosciutto fresco e prosciutto a fine stagionatura, si determinano i tempi di rilassamento relativi ad una specifica posizione del muscolo indagato sia sul  campione fresco, sia sul campione stagionato. I dati acquisiti verranno elaborati sia graficamente, sia mediante elaborazione al computer utilizzando programmi messi a punto presso il laboratorio. Si potrà così determinare la correlazione esistente tra T1 e tempo di stagionatura del muscolo. Verrà mostrata una applicazione pratica di questo tipo di analisi.
    EMULSIONI. Leggere le etichette degli alimenti: determinazione della percentuale di grasso e acqua nelle emulsioni come il burro, il latte, la panna. Partendo da provette già confezionate contenenti emulsioni come burro, latte e panna, gli studenti effettueranno la messa in risonanza del campione e  la misura del tempo di rilassamento T2.
    Utilizzando sia un metodo grafico, sia i programmi di calcolo a disposizione del laboratorio, gli studenti constateranno la biesponenzialità esibitata dalle distribuzioni del tempo di rilassamento T2. Ciò permetterà di valutare le  percentuale dei nuclei 1H appartenenti al grasso e di quelli dell'acqua all'interno del campione esaminato. Si potrà sperimentare che effettivamente il burro contiene l'82-83%di grasso, che il latte contiene il 3-4% di grasso, verificando la correttezza  dell'etichetta.
    CAFFÈ. Valutazione degli effetti del processo di essiccazione nel caffè verde tramite rilassometri. Partendo da provette già preconfezionate contenenti chicchi di caffè (qualità Arabica) verde e chicchi di caffè a diversi tempi di tostatura, gli studenti determineranno il tempo di rilassamento T1 per le diverse condizioni in cui si trovano i chicchi con metodo grafico e con strumenti informatici. Potranno così verificare la correlazione esistente tra tempi di rilassamento T1 e tempi di tostatura del chicco, monitorando tramite misura NMR  un processo industriale.
    UOVA. Valutazione del grado di freschezza dell'uovo. Partendo da provette contenenti tuorlo d'uovo di categorie diverse (fresco e non) si effettueranno misure di T2 su campioni freschi ed alterati. Con analisi biesponenziale grafica e mediante strumenti informatici sarà possibile seguire il processo di alterazione del tuorlo nel tempo .
    CIOCCOLATO. Cosa vuol dire "cacao 100%" ?. Analisi rilassometrica dei più gettonati tipi di cioccolato, dal fondente puro, al cioccolatino tascabile, alla crema di cioccolato più conosciuta...con degustazione finale. Partendo da provette contenenti crema di cioccolato e cioccolato fondente a diverse percentuali  di cacao, gli studenti potranno effettuare misure di  tempo di rilassamento T2. Utilizzando metodo grafico strumenti informatici  calcoleranno le distribuzioni del tempo di rilassamento T2.
    Valuteranno così la biesponenzialità delle distribuzioni e da queste potranno determinare le  percentuali degli  1H del grasso e quella degli 1H dell'acqua all'interno del campione esaminato.
    Valuteranno quanto grasso c'è nella Nutella e quanto nel cioccolato.

    Sperimentiamo la fisica su noi stessi
    DOCENTE RESPONSABILE: Barbara Pecori
    LABORATORIO: Laboratorio didattico, Berti Pichat 6/2, piano 0
    SUPERVISORE: Michele FACCHINI
    NUMERO MASSIMO DI STUDENTI AMMESSI PER TURNO: UNA CLASSE (MAX 25 STUDENTI)
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: per una classe dalle 9.30 alle 13.00, per un gruppo di 7-8 studenti 1.5 ore
    MASSIMO NUMERO DI TURNI:
    5

    ATTIVITÀ: Si propongono diverse esperienze in cui viene descritto e interpretato dal punto di vista fisico il moto del proprio corpo tramite la lettura e l'interpretazione di grafici accelerazione vs. tempo e pressione atmosferica vs. tempo ottenuti a partire dai dati raccolti mediante un sistema di acquisizione on-line.
    Per le prove verranno utilizzati dei kit sperimentali composti da calcolatrici TI89, CBL 2, sensore di pressione e di accelerazione.
    Le prove sperimentali saranno tre:
     1) acquisizione dati riferiti alla variazione di pressione dovuta allo spostamento di uno studente dal piano -1 al piano 2 del dipartimento salendo le scale.
     2) acquisizione dati riferiti all'accelerazione subita da uno studente che si lascia "cadere" da uno sgabello.
     3) acquisizione dati riferiti  all'accelerazione e alla variazione di pressione durante un viaggio in ascensore.
    Al termine delle prove ci sarà prima una discussione a gruppi dei risultati ottenuti e poi una discussione generale.

    Elettroni e fotoni in semiconduttori: incontri ravvicinati?
    DOCENTI RESPONSABILI: dott.sa Daniela Cavalcoli (tel. 051-20-95116), dott.sa Beatrice Fraboni (tel. 051-20-95806)
    LABORATORIO: (8) stanzaC015 - Settore Fisica della Materia, viale Berti-Pichat 6/2 e
                              (9) Laboratorio didattico di Fisica della Materia, via Irnerio 46, piano terra

    SUPERVISORE: dott. Marco Rossi (dottorando, tel. 051-20-95806). Il supervisore sarà coadiuvato dal dott. Lorenzo Rigutti (dottorando, tel. 051-20-95106)
    NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 4
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: dalle 9:30 alle 13:00, dalle 14:00 alle 18:00.
    NUMERO MASSIMO DI TURNI: 4

    ATTIVITÀ: Lo studio del comportamento di elettroni e fotoni nei semiconduttori, e della loro interazione, costituisce la base per la comprensione dei fenomeni ottici ed elettrici in semiconduttori. Gli studenti eseguiranno misure sperimentali della resistività elettrica e del coefficiente di assorbimento ottico in semiconduttori. Gli studenti interessati potranno scegliere se effettuare le misure elettriche (laboratorio 8) oppure le misure ottiche (laboratorio 9).

  • Misura della resistività e di altri parametri elettrici di un semiconduttore per applicazioni sensoristiche (laboratorio 8).

  • La misura che verrà eseguita dagli studenti è una caratterizzazione TLM (transmission line method) che permette di estrarre parametri elettrici del campione semiconduttore preso in esame. Gli studenti caratterizzeranno elettricamente i campioni (film sottili di carburo di silicio utilizzati per sensori di pressione e sistemi micro- e nano-elettromeccanici) in modo da estrarre la resistività e la resistività specifica di contatto che sono parametri determinanti a livello di ricerca applicativa nello studio della realizzazione dei dispositivi finali. L'esperimento può essere anche visto come una verifica della prima e della seconda legge di Ohm e quindi assume oltre che valenza scientifica (per i risultati che se ne ottengono) anche valenza didattica. Gli studenti possono eseguire ogni passo della prova agendo personalmente su strumentazioni scientifiche quali un micromanipolatore, un amperometro, un voltmetro etc…. Essenzialmente gli studenti dovranno eseguire la misura delle caratteristiche corrente-tensione (I-V) al variare della distanza l tra i contatti e verificare la linearità delle curve I-V e quindi l'ohmicità del dispositivo.
    La caratterizzazione TLM sarà poi eseguita anche al variare della temperatura per monitorare la variazione dei parametri elettrici e per testare il materiale e i contatti ohmici a temperature ben più elevate alte di quella ambientale. Tali temperature ricalcano un'ottima simulazione delle condizioni ambientali nelle quali i dispositivi finali devono lavorare (es: sensori di pressione utilizzati per monitorare i livelli di idrogeno nei motori di macchine da corsa).
  • Interazione tra fotoni ed elettroni nei semiconduttori (laboratorio 9).

  • L'esperienza proposta mira a mettere gli studenti a contatto con due tecniche spettroscopiche di fondamentale importanza nella scienza dei materiali e nella fisica dei semiconduttori, cioè le misure di trasmissione ed assorbimento della luce da parte di materiali semiconduttori e/o di dispositivi basati su tali materiali.
    Un breve seminario introduttivo sulle interazioni tra fotoni ed elettroni chiarirà lo scopo dell'esperienza seguente. Una lampada irradia luce con spettro bianco nel visibile e nel vicino infrarosso, tramite un reticolo rotante, viene selezionata la lunghezza d'onda della luce che è inviata sul campione, un sottile cristallo semiconduttore fornito di due contatti ohmici; un sensore di luce posto dietro al campione misura la luce trasmessa attraverso il materiale, mentre un altro sensore misura le variazioni di resistività del campione dovute all'assorbimento della luce che crea coppie di portatori di carica liberi. I segnali del sensore di luce trasmessa e del misuratore di resistività sono raccolti in tempo reale da un'interfaccia elettronica, assieme al valore della lunghezza d'onda della luce. Quello che si ottiene sono gli spettri d'assorbimento e di trasmissione della luce. L'esperimento verrà ripetuto per diversi materiali (Si, Ge, GaAs...) in modo da evidenziarne le differenze.  Gli studenti potranno anche rapidamente stimare, analizzando gli spettri raccolti, una delle grandezze fondamentali di un materiale semiconduttore, cioè la larghezza del gap energetico fra banda di conduzione e banda di valenza.
    Le misure spettroscopiche di assorbimento e trasmissione della luce rivestono tuttora un ruolo fondamentale nella caratterizzazione di nuovi materiali semiconduttori. Recenti ricerche condotte sul composto ternario InxGa1-xN hanno messo in luce che il gap di questo materiale, sotto opportune condizioni di crescita, può variare da 3.39 eV a 0.7 eV. Questo può avere importanti ricadute applicative, perché renderebbe possibile la produzione di celle fotovoltaiche (dette "celle a multigiunzione") in grado di sfruttare l'intero spettro della radiazione solare, a differenza delle comuni celle in silicio.

    Misure meteorologiche: analisi di un campione di dati
    DOCENTE RESPONSABILE: Marina Caporaloni (marina.caporaloni@bo.infn.it)
    LABORATORIO : Lab. di Misure Atmosferiche, viale Berti Pichat 6/2, piano –1
    SUPERVISORI : S. R. Francesco Pausata (Tutor in FAM, 3471859220) ; Sandro Gabrielli (tecnico laureato UNIBO, alessandro.gabrielli@bo.infn.it)
    NUMERO STUDENTI PER TURNO: 6
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: dalle 9:30 alle 12:30
    MASSIMO NUMERO DI TURNI: 4

    ATTIVITÀ: Verranno innanzitutto presentate le tre nuove stazioni meteorologiche di recente  allestite presso il Laboratorio di Misure Atmosferiche:  la loro architettura; i tipi di sensori utilizzati ed il loro principio di funzionamento;  la guida all'uso del software che gestisce l'acquisizione dei dati e ne permette l'analisi.  Gli studenti verranno poi condotti sul terrazzo del Dipartimento dove sono collocati la maggior parte dei sensori e lì si discuterà sulla correttezza della loro esposizione. Infine tornati in laboratorio, agli studenti verranno proposte una serie di domande, per rispondere alle quali essi dovranno effettuare diversi tipi di analisi sui dati; un punto di partenza per la discussione saranno i grafici dei principali parametri atmosferici che loro stessi realizzeranno su diverse scale temporali.  Infine, per quanto riguarda la misura dell'umidità relativa, agli studenti verrà illustrato il funzionamento di uno psicrometro, ancora oggi utilizzato come standard di calibrazione per gli altri sensori, e che essi potranno poi direttamente utilizzare.

    Particelle alfa e strumenti di rivelazione
    DOCENTE RESPONSABILE: Mauro BRUNO
    LABORATORIO: Stanza 226, Via Irnerio 46
    SUPERVISORE: Jacopo DE SANCTIS (Dottorando)
    NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 3
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: dalle 9.30 alle 13.00

    ATTIVITÀ: Si propone un esperienza per:

  • rivelare le particelle alfa emesse da una sorgente radioattiva per mezzo di un rivelatore al silicio;
  • determinare l'energia delle particelle alfa;
  • determinare il numero di particelle alfa  incidenti sul rivelatore  al silicio al variare della distanza della sorgente;
  • determinare, tramite la rivelazione di particelle, le dimensioni dei settori del rivelatore

  • Sarà utilizzato un rivelatore al silicio del tipo di quelli dell'apparato G.A.R.F.I.E.L.D. presso i Laboratori Nazionali di Legnaro dell'INFN.  Il rivelatore, di dimensioni 50x50 mm2, è suddiviso in quattro settori (o strip), ognuno di dimensioni 50x12,5 mm2. L'elettrodo di ciascun settore, che raccoglie la carica incidente, è connesso ad un preamplificatore di carica, collegato direttamente agli amplificatori che a loro volta inviano il segnale elettrico all'apparato di acquisizione dati (ADC)  che converte i segnali analogici in digitali. I dati sono analizzati da un computer che fornisce una rappresentazione grafica delle misure.
    La sorgente radioattiva utilizzata è l'Americio-241; essa verrà posta in una camera a vuoto;  gli studenti studieranno la procedura per ridurre la pressione da una atmosfera a 10-5 mbar nella camera a vuoto e verificheranno la necessità di effettuare le misure sotto vuoto e la dipendenza dei risultati dalla pressione dell'aria all'interno della camera.
    Verranno fornite loro alcune nozioni  basilari di teoria degli errori per poter analizzare direttamente sui computers i dati raccolti dal decadimento alfa.
    Gli studenti potranno compiere delle misure dirette sulla variazione dell'intensità (numero di particelle rivelate nell'unità di tempo) in funzione della distanza tra i rivelatori al silicio e la sorgente di Americio e nello stesso tempo individuare le dimensioni fisiche e la posizione di ciascuno dei 4 settori.
    Gli studenti effettueranno anche una procedura di calibrazione dello strumento utilizzato per determinare le dimensioni dei settori.

    Vedere dentro gli oggetti
    DOCENTE RESPONSABILE: Franco Casali
    LABORATORIO: Fisica Sanitaria
    SUPERVISORE: Marilisa Giordano
    NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO:  5
    DURATA DELL'ATTIVITÀ:  3 ore
    MASSIMO NUMERO DI TURNI:  3

    ATTIVITÀ: Gli studenti potranno fare alcune misure nel bunker del Dipartimento dove vengono effettuati esperimenti con i raggi X per analisi utili sia in campo medico e industriale che nel settore dei beni culturali.
    Verrà mostrata agli studenti la strumentazione necessaria per effettuare una radiografia digitale di alcuni campioni e ne verrà descritto a grandi linee il funzionamento. Saranno spiegati molto semplicemente i principi tomografici che ci permettono di ricostruire il modello tridimensionale degli oggetti analizzati e scoprirne così la struttura interna. Grazie alla tomografia a raggi X possiamo infatti fare un viaggio dentro gli oggetti e vedere come sono fatti senza spaccarli o danneggiarli.
    Gli studenti utilizzeranno poi loro stessi la strumentazione per fare alcune esperienze:

  • vedere la sorpresa all'interno di un uovo Kinder;
  • riconoscere il contenuto di un pacco regalo;
  • individuare "tessuti malati" all'interno di un fantoccio mammografico;
  • Analizzare oggetti di interesse nell'ambito della medicina e dei beni culturali.

  • Per ogni esperienza gli studenti dovranno scegliere i parametri ottimali per osservare i dettagli di interesse, variando per esempio l'intensità e l'energia dei raggi X.
    C'è poi la possibilità di radiografare eventuali oggetti su richiesta degli studenti stessi. Per questo comunicheremo agli insegnanti (qualche giorno prima della prova) la tipologia degli oggetti che gli studenti potranno portare in laboratorio.

    Pannelli solari: energia di giorno, Raggi Cosmici di notte
    DOCENTE RESPONSABILE: Dr. Gianni Mandrioli (Tel.: 051-20-95225)
    LABORATORIO: Stanza D049 (v.le Berti-Pichat 6/2)
    SUPERVISORE: Daniele Matteuzzi (Borsista, Tel.: 051-20-95230)
    NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 5
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: 3.5 ore
    MASSIMO NUMERO DI TURNI: 5

    ATTIVITÀ: L'attività presso il laboratorio in cui si trova il telescopio per la rivelazione dei raggi cosmici permetterà di conoscere meglio la natura di tali particelle e di "vederle".
    Dopo una breve introduzione ai Raggi Cosmici ed alla loro origine, i partecipanti potranno vedere nel dettaglio e maneggiare i rivelatori che utilizzeranno per vedere le particelle.  Una breve illustrazione sul principio di funzionamento dei rivelatori e delle apparecchiature presenti permetterà loro di conoscere meglio la strumentazione utilizzata.
    La maggior parte del tempo sarà quindi impiegato dagli studenti, sotto la guida dei supervisori, a vedere le particelle, contarle, immagazzinare le informazioni e poi elaborarle con il computer.

    Campi elettromagnetici: misure ed esperimenti
    DOCENTE RESPONSABILE: Ferdinando Bersani (tel. 051-20-95122)
    LABORATORIO: Stanza D030, V.le Berti Pichat 6/2
    SUPERVISORE: Pietro Mesirca (Dottorando, tel. 051-20-95304)
    NUMERO MASSIMO DI STUDENTI AMMESSI PER TURNO: 4
    DURATA DELL'ATTIVITÀ: dalle 9.00 alle 13.00
    MASSIMO NUMERO DI TURNI: 4

    ATTIVITÀ: L'attività sarà divisa in due parti:
    Parte 1

    1. Misura di campi elettromagnetici ambientali, sia a bassa che ad alta frequenza, con i più recenti strumenti di misura in circolazione per questo tipo di rilevamenti.
    2. Generazione in laboratorio di campi magnetici con l'uso di apparati specifici (bobine o sistemi di bobine) usati nella sperimentazione riguardante gli effetti biologici dei campi elettromagnetici, e loro misura al fine di valutare direttamente, tramite rilevamenti, l'uniformità e confrontare i valori con quelli già ottenuti analiticamente da simulazioni.
    Parte 2 (in collaborazione con i laboratori di elettrofisiologia diretti dal Prof G. Aicardi, Via S. Donato 19/2)
    1. Misura di correnti cellulari tramite una particolare tecnica elettrofisiologica detta del patch-clamp, sia in cellule esposte a campo elettromagnetico a 900 MHz, che in cellule non esposte.
    2. Misura di potenziali extracellulari in fettine di ippocampo (o simili) di ratto tramite la tecnica dell'extracellular field potential recording sia in campioni esposti a campo magnetico a 50 Hz che in campioni non esposti.

    Scienza e Arte: oltre la superficie pittorica
    DOCENTE RESPONSABILE: Franco Casali
    LABORATORIO: Archeometria (stanza D020- V.le Berti Pichat 6/2)
    SUPERVISORE: Emilia Di Nicola (Borsista)
    NUMERO MASSIMO STUDENTI AMMESSI PER TURNO:  5
    DURATA DELL'ATTIVITÀ:  3 ore
    MASSIMO NUMERO DI TURNI:  2

    ATTIVITÀ PREVISTA: Gli studenti vedranno la magia dello spettro elettromagnetico al servizio della conservazione dei beni culturali.  All'inizio verrà illustrato il concetto di spettro elettromagnetico e verranno spiegati in modo semplice i principi fisici dell'Indagine Multispettrale.  Questi concetti sono la base per i due metodi di indagine che verranno usati nel laboratorio: la riflettografia infrarossa e la fluorescenza ultravioletta.
    Il primo tipo di analisi permette di indagare ciò che si cela sotto lo strato pittorico, quindi il disegno preparatorio, eventuali "pentimenti" dell'artista o anche altri dipinti del tutto differenti da quello che si vede ad "occhio nudo".
    L'altra consente di discriminare tra vari tipi di materiali usati, a seconda della loro diversa risposta  all’eccitazione ultravioletta, o anche di individuare chiaramente le zone interessate da un intervento di restauro avvenuto in precedenza o ancora di rendere più visibili delle scritte ormai sbiadite da antichi documenti cartacei. Verrà anche spiegato come tali tecniche sono state utili, in molti casi, ad individuare dei falsi.
    Sarà mostrato loro  l'apparato sperimentale necessario ad effettuare tali tipi di indagine; quindi i ragazzi saranno invitati ad eseguire direttamente delle misure, acquisendo le immagini con una telecamera. Potranno poi elaborare le immagini ottenute, osservarle e commentarle. L'oggetto analizzato sarà un dipinto del quale si potrà vedere il disegno preparatorio o eventuali dipinti sottostanti.

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